Il formaggio "emblema" dell’Alto Lario occidentale
è la Semüda. La radice "Sem", secondo gli studi etimologici, ha derivazione indo-europee, il suo significato è: "uno" inteso come "ciò che ha solo uno degli elementi costitutivi" e trova corrispondenza in tutte le lingue: Germanico, Latino, Inglese, Italiano (semi-), Greco ( hemi), Indiano. La semüda infatti si ottiene utilizzando solo una parte del prodotto vaccino: il latte scremato. La lavorazione consta nel lasciare riposare il latte nelle "conghe" e scremarlo manualmente; dopodichè la cagliata viene estratta manualmente e messa in forma. Successivamente il formaggio viene salato dopo 1 o 2 giorni. La stagionatura varia dai 40 giorni ai 6-8 mesi. Dicono i vecchi: per ves buna bisugna metala nel canvett e dimenticasala
(per averla buona, bisogna metterla nella cantina dei formaggi e dimenticarsela). Anche se la cosa può apparire molto fantasiosa, ricordiamo che Sem era uno dei figli di Noè e, secondo talune teorie, la nostra zona dovrebbe essere stata ripopolata proprio dai suoi figli. Vi sono comunque, in zona, alcuni toponimi che iniziano per "Sem": L’alpe "Semee" (Semedo, Livo, Como) Semnag ( Semnago S. Martino, Acquaseria, Como) e Semög (Semogo. Valdidentro, Sondrio) Rientrato a far parte dell’elenco dei prodotti tipici della Regione Lombardia e della Provincia di Como, essendo un prodotto artigianale non è facilmente reperibile, anche perché la produzione locale viene consumata completamente in loco e per ora non vi è un numero di bovini sufficienti a garantire produzioni tali da permettere strategie commerciali. Non è da confondere col Scimudin della Valtellina che al contrario è un formaggio grasso.
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